venerdì 17 aprile 2009

Un’ora di me, di noi

"È calata la sera.
Il tg è iniziato da una diecina di minuti. Crisi economica, politica... L’Italia in crisi. Il mondo in crisi.
Siamo finalmente rientrati dal lavoro. Il nostro fare è lo stesso di sempre. Apparecchiare, cucinare, cenare. Quindi sparecchiare, lavare, riordinare. Infine toilette, pigiamino, divano. Anche il nostro dire a volte tradisce una certa familiarità.
Come è andata oggi?
Che danno in tv?
Il computer è mio!
Gesti e parole talmente usuali da rimanere intrappolati in specifiche frazioni spazio-temporali. Istanti che vanno e vengono come fantasmi. Ne avverti la presenza benché manchino di consistenza. E ti sorge il dubbio: “ma questo momento non l’ho già vissuto? Beh.... non importa”.
Siamo sposati solo da un anno e 6 mesi. Niente figli per adesso. Siamo ancora giovani in fondo! Io 25, lui 31. E poi c’è l’incognita casa. Speriamo di comprarne presto una tutta nostra.
Magari adesso starete pensando: “che monotonia!”
Sarà! Eppure durante tutta la giornata il mio cuore brama questa routine.
Il calore di un abbraccio, di un bacio, di una carezza. Sentiti, donati, ricambiati.
La tranquillità di abbandonare la frenesia delle ore precedenti. Stop al rincorrere delle lancette.
Sguardi inconsapevolmente attenti all’altro. Visi stanchi ma distesi. Stop ai convenevoli.
Oggetti che ci appartengono. Emozioni. La sicurezza di ciò che abbiamo voluto, costruito, con convinzione.
Nessun’altra necessità.
Liberi.
Liberi da impegni.
Liberi da pensieri.
Liberi di essere.
Almeno io, in quest’ora, vivo la vita che sognavo da bambina."


Così scorreva la mia vita fino a qualche settimana fa... Nell'attesa di quei momenti. Adesso alcune cose stanno per cambiare (in meglio) e posso godere veramente di altre ore.

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